Steamin' punk
A vederli così, tutti i signori che entravano in stazione li guardavano con sospetto. Magri, i capelli non certo ben pettinati, vestiti con pantaloni come portavano gli americani e lo spolverino lungo quasi fino ai piedi. Peggio ancora, fermi ad un angolo dell'ingresso, a suonare strumenti non certo da camera.
Nessuno aveva capito che i due musici alla stazione di Crawley, quella della linea ferroviaria che portava al mare, a Brighton, avevano inventato il futuro.
Era andata così: una notte di luna, quando Brian e Roger erano ragazzini, stavano sdraiati lunghi distesi sul tetto della casa di Rog a guardarsi la luna e le stelle. Una specie di rito di primavera. Incantati dal panorama celeste, scoppiarono a ridere quando, nel silenzio, un gufo pensò bene di dire la propria.
- Chissà se quel gufo rompipalle canterebbe uguale con l'acqua in bocca. Magari sott'acqua. Cantano i gufi, sott'acqua? - commentò Roger al volo.
Brian si voltò a guardare l'amico e per poco non perse l'equilibrio, piuttosto precario; in un attimo ricordò che la voce si sente meglio se si propaga nell'aria e se loro due avessero soffiato aria in più nei loro strumenti, la musica si sarebbe sentita di più. Teoria fragile, ma neanche tanto. Con gli anni Brian e Roger impararono a costruire una macchina silenziosa e sonora al tempo stesso, un grande amplificatore di suoni. La forza che muoveva l'aggeggio era il vapore.
Ora, non era immediato tentare di andare al mare a Brighton come facevano i signori, tanto meno andarci mantenendosi con la loro musica errante, ma una primavera di qualche anno dopo tentarono finalmente l'impresa.
Appena entrati nell'ingresso della Crawley Station, si fermarono perplessi a guardare i due musicisti che suonavano. Il primo una chitarra dall'aspetto bizzarro e piuttosto rumorosa; ed il secondo, seduto su una sedia, che suonava un cospicuo numero di tamburi affiancati. I due genitori sorrisero - con moderazione, per carità - mentre le figlie si incuriosirono. La bambina era piuttosto divertita mentre la maggiore, Miss Gwendolen, una ragazza molto graziosa, guardava Brian Hanson con tutt'altri occhi.
- Siete un musico, signore? - chiese lei timidamente e quasi sottovoce - O piuttosto un cantastorie? -
Brian alzò gli occhi dalla tastiera 22 della chitarra, Roger Clearings dal suo set di tamburi a vapore; entrambi la guardarono e si fermarono. Miss Gwendolen May-McInerney era una bella morettina dai grandi occhioni scuri e quel faccino splendido li sciolse all'istante.
-Aspetta Rosy- Archibald era fermo davanti ai due musici e osservava gli strumenti con vivo interesse. -Gwen ha espresso solo un apprezzamento, vero cara?- la ragazza annuì. -Come vi chiamate?-
-Brian Hanson, signore, e lui è Roger Clearings- il ragazzo strusciò la mano sui pantaloni e fece l'atto di allungarla, ma un cenno dell'uomo lo fermò. Da attento commerciante, gli strumenti musicali azionati da quello strano marchingegno a vapore, lo stavano incuriosendo.
-Che diavoleria è questa? Nel senso buono, si intende...-
-Una nostra idea, signore, maturata nel corso degli anni. Si tratta di un'idea rivoluzionaria per fare in modo di avere più potenza di volume e permettere agli strumenti un suono migliore.-
-Stupefacente!- le rotelle nella testa di Archibald presero a roteare vorticosamente. -E questa invenzione è sta acquistata da qualche industriale?-
-Oh no, signore. Non miriamo a tanto, a noi basta poter allietare il popolo inglese con la nostra musica, niente più.-
-Fate male- borbottò Archibald in modo forse troppo brusco, quindi si riprese. -Intendo: cose come queste vengono create affinchè l'ideatore ne tragga beneficio e lo possa condividere con il mondo. Mi pare di capire che il funzionamento prende spunto da quello dei treni, vero? Che ne direste di unirvi a noi per un viaggio in cui potreste mostrare gli strumenti a gente facoltosa?-
-Ma Arch!- la moglie sembrava scandalizzata, mentre Gwendy rivolse uno sguardo penetrante a Brian, che davanti a tali offerte rimase sul momento senza parole.
- Che c'è cara?- rispose Archibald all'interiezione della moglie. - L'idea di questi giovani è davvero ottima e non può passare inosservata, non credi? - la provocò -. - Ma, ehm.., caro, non credi che sarebbe meglio eventualmente fissare un appuntamento con questi bravi giovani al ritorno dalle vacanze? Così avrai tempo per pensare meglio e...- Archibald con un sorriso bonario interruppe le rimostranze della moglie con un: - Ma certo che no, cara. Quando si trova qualcosa per cui vale la pena, perché lasciarsela scappare? E poi a Brighton ci saranno anche i Campbell che hanno una piccola ditta di strumenti musicali. Quale migliore occasione? Saranno felici di ascoltarli e vedere i loro strumenti. - Gwendy, che per un attimo aveva temuto il peggio, ora sorrideva raggiante. - E viaggeranno con noi? - chiese timidamente al padre. - Ma certo Gwen - rispose Archibald - così potrò farmi spiegare bene il funzionamento. E poi ho prenotato uno scompartimento da otto posti, per stare comodi ovviamente, e noi siamo solo in quattro. C'è tutto lo spazio. - E poi rivolto ai ragazzi che ancora non credevano alle proprie orecchie: - Scompartimento 7 ragazzi. Presto, salite -. Mrs. McInerney ebbe come l'impressione che quello per lei non sarebbe stato un viaggio piacevole ed iniziò ad avvertire una fastidiosa emicrania.
- E' presto detto, signore - spiegò - Questa la conoscono tutti. Corde di budello, cassa armonica grande, suoni caldi e morbidi, qui in Inghilterra viene chiamata 'chitarra spagnola'. - cominciò a suonarla - Sentite? Juliàn Arcas, o quel ragazzo che comincia ora ad essere noto, Francisco Tarrega, spagnoli, fanno musica classica. Bellissima. Sentite questa, invece -
Prese l'altro strumento, sperò che la caldaia non si fosse raffreddata, guardò fuori dai finestrini mentre riprendeva a suonare le stesse note. I suoni erano cristallini, acuti, alcune note ricordavano il rumore del tuono. Il suono di fabbriche in funzione si inserì quando Roger lo seguì con la sua batteria amplificata. Imogen, la piccola di famiglia, rise, contenta ed entusiasta.
- Ma come fa? Che razza di portento è, questo macchinario? -
- Il legno è di mogano, ma è un blocco unico, 'solid body'. Il mogano è più denso, vibra meglio sulle note gravi. Le corde sono molto vicine a questa cassetta che vede, l'ho chiamata pick-up, raccoglie i suoni. L'amplificatore a vapore è un grande cono che fa... tutto il resto. È solo una chitarra, signore; e noi siamo punk -
-Seguitemi e non abbiate timore- disse loro Archibald. -Lasciate fare a me.-
Wilhelmina osservò il gruppo al seguito e, sbuffando, affiancò il marito alla reception.
Le due aero pattuglie arrivarono in breve sopra il Royal Albion, a bassa quota, planarono nel giardino dell'hotel e si sentirono salve. Le porte ad ala si aprirono tra sbuffi di vapore ed i poliziotti scesero correndo verso quella che era stata dichiarata come la scena di un crimine. Corsero verso le finestre del piano terra, si avvicinarono alla grondaia e si trovarono davanti Miss Gwendolen.
- Agente Taylor - si presentò uno di loro mentre la aiutava a rialzarsi - Sta bene, signorina? -
- Devo essermi storta una caviglia... - borbottò lei
- Adesso, Miss...? -
- Gwendolen May-McInerney - rispose lei lamentosa
- Miss May, ci dovrebbe raccontare che cosa ha combinato. Un attimo, ha detto proprio May-McInerney? Cioè... la famiglia più ricca d'Inghilterra? -
- Temo di sì - rispose lei
- Agente, c'è qualcosa che non va? - chiese una voce. Archibald li aveva raggiunti.
- No, signor May, eccellenza, vostra vastità, ma temo che dovremo rivolgere qualche domanda a sua figlia. Se foste così gentili da seguirci... -
-Presto Roger, aziona la caldaia!- l'amico si alzò dal letto, avvicinandosi al macchinario. Non ci volle molto, non era passata nemmeno un'ora da quando avevano provato nella calma della camera. Trasportarono strumenti e caldaia sul terrazzo e diedero il via ad un concerto improvvisato. Tutte le teste si voltarono verso l'alto.
-Ma che diavoleria è mai questa?- l'agente Taylor si portò la mano alla visiera del cappello.
-Una steam-band!- inventò sul momento Gwen. la ragazza era scaltra e sapeva che Brian lo stava facendo per lei. -Mi voglio scusare agente, ma la loro musica è talmente bella che quando li ho visti preparare gli strumenti non ho resistito e mi sono arrampicata.-
-Questo è oltremodo sconveniente!- Mrs. Wilhelmina si avvicinò alla figlia, stringendola a se.
La musica iniziò a prendere ritmo, tanto che i presenti si misero a battere le mani seguendo il motivo. Brian e Roger erano galvanizzati, immersi in un successo insperato.
-Sono una mia scoperta- esclamò Mr. Archibald sul frastuono e strizzando l'occhio alla figlia. -Avrebbe dovuto essere una sorpresa, ma ormai... il danno è fatto!- rise, allungando la mano a Taylor, che non potè far altro che mettere fine alla faccenda con una bella stretta. Le aero pattuglie si librarono in volo, non mancando di dare un'occhiata da vicino agli strumenti. I May-McInerney ne erano usciti vincenti, ancora una volta, agli occhi di tutti.
- Certo che puoi, piccola - le rispose dolcemente Roger spettinandole un po' i capelli con una carezza affettuosa - Non ha ancora i pick up, ma è proprio come la nostra -
James Timothy Campbell, entusiasta, guardava i due musicisti: - Gran parte dei componenti si possono produrre nella mia liuteria industriale, il legno può essere ontano e queste leve e meccaniche le potrebbe produrre lei, Archibald, in quella sua azienda di lavorazione di ghisa... -
- Ne potremmmo produrre a migliaia, a fantastigliaia... - commentava gioioso May-McInerney.
Brian e Roger, che si erano sentiti fino a quel momento come farfalle infilzate da uno spillo, ebbero un moto di orrore. - Mi permetta di dire, signore - azzardò timidamente Brian Hanson - che leve e meccaniche sono di acciaio e la scelta del mogano è fondamentale: per il suono, ma anche per la struttura, la tensione delle corde di acciaio è più alta di quelle di una classica... -
- Suvvia - rise Campbell - con queste leve non dovete sollevare palazzi, ma suonare. State per diventare miliardari e non avete ancora il senso del guadagno? -
Roger prese da parte Brian - Non sono sicuro - gli disse - vogliono comprare un'idea e già che ci sono si comprano anche noi. Eppure gliel'avevi detto che noi siamo punk, non hanno voluto ascoltare. Cosa volevamo? Che sentissero la nostra musica, che amassero la nostra invenzione, un bel po' di carbone per suonare e basta -
-Come fai a fuggire da qui, adesso? Prima forse, ma adesso? - rispose triste Brian - E poi c'è lei...-
- Siamo fregati, eh? -
Brian prese sottobraccio Roger, sfoderarono i loro migliori sorrisi e si riavvicinarono al tavolo.