L'uomo che un tempo odiava le donne

06.02.2015 07:47

Con la pertecipazione di Bud Bambino, Consuelo Ruglioni e Giovanna Cassaniti

Sono disteso sul letto avvolto in una nuvola di profumo francese che fatica a dissolversi nell’aria. Il sapore di rum mi impasta la bocca arida, ho sete. Volgo lo sguardo verso il cuscino accanto al mio. Macchie di rimmel colato dipingono la federa di seta. Ora ricordo, l’ennesima amica della notte, è già fumo come tutte le altre, è evaporata. Nessuna nel mio letto dopo l’alba. Le donne sono solo un piacevole diversivo, niente legami, niente discorsi complicati. Il sesso femminile è stato inventato per allietare la vita dell’uomo, un passatempo divertente, niente di più. Mi duole la testa. Un’aspirina è ciò che ci vuole, alle nove ho un incontro con il consiglio di amministrazione della Lutux, nota multinazionale, di cui io dirigo il settore robotica. Nel mio staff solo uomini, le menti migliori. Le donne sono utili per portare il caffè sculettando su tacchi a spillo. L’altra mattina una ragazza piuttosto bruttina si è presentata al colloquio per ingegnere capo nel mio settore. Le ho riso in faccia, il cervello è di genere maschile. Le ho regalato cento euro per una seduta dall’estetista. Pfui. Con ancora gli occhi chiusi, mi alzo trascinandomi lungo il parquet, mi sento strano devo aver esagerato con l’alcool. Sono leggero, come se i miei ottanta chili su un metro e ottanta di altezza si fossero dissolti. Apro lentamente gli occhi incrostati di sonno, mi avvio verso la porta del bagno. Un urlo degno di un soprano fuoriesce dalle mie labbra. La mia immagine riflessa mi rimanda a quella di una donna. Una bocca carnosa, occhi a cerbiatto e capelli rossi intrecciati in morbidi ricci. Ho paura, abbasso lo sguardo verso il mio corpo. Un abbondante seno preme contro la mia maglia. Le mie gambe sono lunghe e affusolate. Sono una donna. Do una sbirciatina nei boxer, c…. non c’è più nemmeno quello.
"No. Non è possibile. Dev'essere un sogno. Anzi un incubo! Io una donna? Ma se le ho sempre odiate! Beh, no, odiate è un po' troppo. Le ho sempre disprezzate, però, e di certo non godono della mia stima!" Guidalberto pensa così, con gli occhi chiusi, sperando che quella spaventosa immagine riflessa scompaia dallo specchio, per lasciare il posto al suo vero io. Riapre lentamente un occhio, ma lo richiude subito. La rossa è ancora lì! Si decide ed apre di nuovo gli occhi. Guarda meglio, è davvero una bellissima donna e in quegli occhi riconosce il suo sguardo. Guarda ancora il suo nuovo corpo. Nonostante gli faccia estremamente impressione, prova a toccarsi il seno. E' morbido e caldo. Accogliente, come dovrebbe essere quello di una vera donna. "Ma io NON SONO UNA DONNA! NON SONO UNA DONNA!!!!!" urla, cercando di strapparsi i lunghi capelli rossi dalla testa. Invano.. "Ehi va tutto bene lì?" la voce della vicina dall'altra parte del muro lo convince a desistere dal gridare e dal ferirsi. "Sì" dice ma la voce è sempre quella da soprano di prima "Sì, certo!" ripete facendo la voce da uomo "Ok!" risponde la donna dall'appartamento adiacente. "Bene, almeno quest'impicciona è sistemata, per il momento!ODDIO! La riunione alle nove con il consiglio di amministrazione! Come faccio? Non posso presentarmi così!" Guidalberto, nonostante la disperazione, cerca di ragionare. "Taglierò i capelli e il resto lo nasconderò sotto un cappello. Indosserò una giacca molto larga che nasconda queste due...cose!" dice guardandosi il seno con orrore "e per la voce...dovrò ricordarmi di parlare piano e con un tono molto più basso. Sì, farò così!" pensa tutto soddisfatto per aver trovato così in fretta una soluzione. La gioia dura poco perché un dolore lancinante, al basso ventre, lo fa piegare in due. Sul pavimento qualche goccia di sangue. "ANCHE IL CICLO????NOOOOO....!!!"
"CAZZO IL CICLO?" ci penso sempre ed è l'unica cosa che odio. Infatti quando scelgo le donne della sera prima, mi accorgo se sono mestruate dal modo bizzarro che hanno di porsi, sono a disagio. Ed io ora sento dolore. Mi brucia lo stomaco come quando, mi sfondo di cibo con gli amici, così forte che mi fa chinare a terra. Il freddo del pavimento non aiuta affatto.
Cazzo, sono una donna, un incubo per un uomo della mia età, certo potrei giocare con questi due bei seni, ma non sarebbe lo stesso e poi mi fanno male. "Come cazzo vado a lavoro oggi?" penso e ripenso mentre cerco degli assorbenti, a volte capita che le mie conquiste serali lasciano qui le loro cose. Ne trovo uno sotto una pila dei miei men's health. Non so come si mettono ma vado ad intuito. "Chiamerò il capo!" vado sparato al cellulare
"Hey Guy, allora la biondina di ieri sera?hai fatto sesso come un riccio ieri eh?"
"Pronto...- rispondo con quella vocina che mi era venuta - non sono Guy, sono emh.." silenzio mentre penso al nome della tipa della sera prima, cazzo non mi ricordo come si chiama, non me ne fregava una sega. Ero li per scoparmela mica posso ricordarmi tutti i nomi. Ne so solo uno, quello che mi ha ridotto ad odiare le donne, Gaia, userò questo
"Pronto è ancora in linea?" il mio capo "mi scusi per prima pensavo ad alta voce" sentivo il suo imbarazzo disperdersi nel telefono.
"si, sono Gaia, volevo dirle che Guy sta male, non riesce ad alzarsi dal letto, credo abbia un post sbornia di quelli incredibili" parlo mentre cerco di non usare termini quotidiani.
"Va bene, mi faccia arrivare il certificato medico"
Ecco avevo risolto un primo problema.
Mi siedo sul letto, dopo aver indossato l'assorbente con immensa fatica. "Certo, dovrò andarli a comprare", penso con una punta di terrore. "Con le ali, senza, che tipo usano di più le femmine?...". Non mi viene in mente nemmeno una pubblicità del genere, le uniche che guardo sono quelle con belle figliole dai fisici prosperosi, come... il mio! Quella parte della donna che sino ad oggi mi ha sempre fatto impazzire, ora lo osservo con terrore. Mi alzo e sento il mio fisico leggermente fuori baricentro. Colpa di questi meloni, ne sono sicuro. Inizio a pensare che forse essere donna ha i suoi problemi, ma anche i suoi vantaggi. Mi guardo nello specchio e rimango affascinato dalle curve armoniose del corpo, la mancanza totale di peli, il viso liscio e senza barba. Cerco di ricordarmi qualcuna che possa assomigliarmi, magari una tipa del passato con cui ho fatto una sveltina e che ho abbandonato. Una strega!... anche se non credo molto in queste cose, devo ammettere che non è normale svegliarsi così! Già, svegliarsi... e se invece stessi ancora dormendo? Dov'è che ho letto che a volte i sogni superano la realtà? Mi sento il protagonista di un film di serie B, di quelli in cui succedono queste cose surreali, dove poi però tutto finisce nel modo migliore. Mi butto sul letto, la pancia è sempre dolorante, ma rimanendo a contatto con il materasso un po' si attenua. Devo dormire, e quando aprirò gli occhi srà tutto passato... Si, si, farò così. Riesco a farlo, per una mezz'ora, sino a quando il cellulare suona. Lo afferro e vedo il nome del Capo. -Pronto?...- la voce impastata di sonno, ma dal tono troppo alto mi fa saltare giù dal letto. Cazzo, sono sempre Gaia!
-Mi passi Guy, quello stronzo ha pensato bene di chiudere a chiave le suo cassetto le relazioni!-
Guardo il display, il panico mi fa barcollare. Lo lancio contro al muro: fine conversazione.
Rimango impietrito, o impietrita. Ancora non so bene se parlare di me al femminile o meno.
Rifletto qualche minuto ed escogito un piano. Indossare i sensuali panni di Gaia, presentarmi a lavoro e consegnare le chiavi a posto di Guy, cioè me.
Corro in bagno, ma mi accorgo di non aver nessun tipo di trucco, di rossetto o qualsiasi altra diavoleria femminile. Non un vestito , non un scarpa, niente di niente!
Segreteria telefonica, 2 messaggi. Il capo. Questa volta mi licenzia, me lo sento.
Decido di andare nella boutique all'angolo della strada, anche se solo il pensiero di incontrare Eva, la fastidiosa commessa dalla voce più squillante del pianeta , mi da sui nervi. Decido prima di passare dalla farmacia per placare questo lancinante mal di pancia. Tailleur beige con tanto di scarpe col tacco e borsa annesse! "Molto sobrio, adatto ad una giornata primaverile come questa!", pensai. ODDIO! Sto anche iniziando a pensare come loro! Scaccio via questo pensiero e mi dirigo verso l'ufficio, anche se con qualche evidente difficoltà riguardo lo stare in equilibrio su queste trappole per i piedi! Vedo il palazzo,entro, saluto quella stupida oca della mia segretaria e le chiedo di avvisare il capo del mio arrivo e che ho qualcosa da consegnargli, da parte di....Guy!
Salgo al primo piano e il capo mi fa accomodare nel suo ufficio. Comincia a scrutarmi e io inizio a sentire qualche gocciolina di sudore colarmi sulle tempie. Non faccio in tempo a pensare alla possibilità che il mio trucco potesse rovinarsi che lui esclama: " Hai qualcosa di stranamente familiare!"
Cerco di non guardarlo negli occhi. Mi imbarazza da morire...sto arrossendo, lo sento...
Vorrei dirgli qualcosa ma la mia voce resta soffocata, non riesco a parlare.
Il capo mi si avvicina e guarda le mie tette che sembrano scoppiare...mi dice: "Signorina ...non ha nulla da dirmi? Io aspettavo Guy...ma se vuole ci potremo accordare ...se vuole pranzare con me..."
Sto sprofondando...non mi esce nemmeno una sillaba dalla bocca...cerco qualcosa nella borsetta...mi muovo con ansia...il capo mi viene sempre più vicino...comincia a posarmi una mano sulla spalla destra...poi mi tocca i capelli con dolcezza...mi sento svenire...
Squilla il mio cellulare...devo rispondere..." Sì...sei tu ...no...sì...no..." ripeto monosillabi privi di senso mentre il capo mi sta palpeggiando bene bene...
All'improvviso un urlo agghiacciante...quando la sua mano si stava per spingere oltre...sono tornato Guy...e lui se n'è accorto prima di me...
Io le odiavo le donne...ora so che sbagliavo.