L'uomo che portava la barba in valigia

06.02.2015 09:09

A dire il vero, la voce misteriosa al telefono gli aeva detto solo di presentarsi in aereoporto alle undici. Ne sapeva un tubo lui, di che cosa la voce, cioè la persona, gli dovesse dire.
Andrew Henry Dobson scese dal taxi alle dieci e mezza e si sentì subito teso. Forse perché ripensandoci, la cosa non era chiara, oppure perché non era abituato a camminare, e per lui era una discreta fatica anche l'attraversare la strada. Il peso si faceva sentire e le ginocchia cigolavano. No, forse non emettevano proprio un cigolio, ma di certo non erano contente di sostenere quell'ometto bassino e piuttosto rotondo che accompagnavano da anni. Brava persona, per carità, ma non facile da sorreggere.
Il Dottor Dobson ci ripensò: come cacchio è possibile che uno che non conosco mi telefoni e mi faccia muovere per una cretinata simile?
Non sarò mica diventato permeabile al miraggio del denaro? No, non sono così venale.
E' la voglia di avventura, allora? O di andarsi a cercare le grane?
Ma porco quadrupede, come sono deficiente.
La voce era stata perentoria: "Caro X-5" aveva detto "le verrà consegnata una valigia che aprirà soltanto quando sarà al riparo da sguardi indiscreti. Ovviamente sarà nostra premura chiamarla quando la potrà aprire"
Confuso più che mai, Andy si avvicinò all'entrata e sospirò. Le porte scorrevoli si aprirono ed una sventagliata di aria calda gli scompigliò i pochi capelli che aveva.
"Avanti" si disse "andiamo in missione"​
Con la mano paffuta, e le dita a salsicciotto, si aggiusta i quattro capelli che utilizza come riporto per la pronunciata calvizia, più volte ha pensato di coprire quel disastro della natura, con un parrucchino , ma l'unica volta che si è lasciato convincere dalla vanità si è ritrovato al pronto soccorso, una forte reazione allergica, gli ha causato l'irritazione del cuoio capelluto, simile a un ustione di secondo grado, da quella volta, si e lasciato crescere i capelli restanti e li ha sistemati a mo di tupè. Grondante di sudore, come dopo una maratona, la camicia mezza zuppa, e la giacca del vestito in fresco lana sotto ascellare madida di sudore, il fiato corto, la schiena e le ginocchia doloranti per il dolce peso, si avvicina al punto prestabilito, dietro una colonna ricoperta di granito, è sistemata la valigetta, che il tizio al telefono gli ha descritto, nei paraggi non si vede nessuno, strana cosa per un aeroporto, con decisione, si avventa sulla valigia, e si dirige in bagno. Cazzarola, per la fretta finisce di lungo disteso sopra i bagagli di uno di quei carrelli che serve a spostarli da un terminal all'altro, ma cavolo da dove è sbucato! Il fattorino si accorge del passeggero abusivo e si ferma, imbarazzato e consapevole della figurina fatta Dobson si aggrappa alla valigia che il fattorino gli porge, e si allontana furtivo. Riesce a raggiungere il bagno senza ulteriori intoppi, sussulta dallo spavento e batte con la schiena contro l'asciuga mani elettrico, si accende immediatamente, è troppo teso, si tratta solo del cellulare che sta vibrando nella tasca della giacca, lo tira fuori, ma le mani scivolose e sudaticce, lo fanno sgusciare come un anguilla, e cade rovinosamente nell'urinatoio attaccato al muro......"Porca zozza, e che cacchio, non sono per nulla il tipo da missione segreta, tipo zero zero sette. Sicuramente, la telefonata e per dirmi che posso aprire la valigia", con fare deciso apre, ma come per magia saltano fuori vestiti femminili.
"Tutti taglia 40..." pensa, rigirando tra le mani un paio di leggins color rosso fuoco. Butta un occhio alla tazza del water, dove il cellulare giace sul fondo. Si accorge che è ancora acceso. Forse non tutto è perduto, ma per recuperarlo gli tocca infilare la mano in quel... coso. Prende tempo, continua a sbirciare, mentre il sudore sgorga copioso dal suo corpo. Oltre ai vestiti scopre riviste femminili, trucchi, un libro d'amore e, quando sta per mollare tutto, un qualcosa di peloso attira la sua attenzione. Lo estrae con titubanza, sfilandolo tra un paio di collant a rete confezionati. Lo rigira in mano e sgrana gli occhi: una barba finta!
-Ma che diavolo!...- esclama, osservando la fattura ottima. Sembra quasi la barba di Babbo Natale, ma in versione scura. All'interno ci sono le strisce a strappo di collante, segno che debba essere indossata. Rovista ancora e trova uno specchio; quella è una valigia dalle mille risorse. Nonostante il caldo e la fatica che prova nello stare in quell'angusto bagno, si siede sulla tazza e poggia lo specchio sulle gambe. La barba gli calza a pennello, sembra quasi vera, gli dà l'aria da cospiratore. Riprende in mano la valigia e nota un rigonfiamento sul lato esterno; apre la zip della tasca e trova un cellulare spento, uno smartphone ultimo modello. Scosta di lato la sua cosciona destra e vede il suo a bagno spento. "Meglio così" si dice, e tira lo sciacquone. Accende il gioiellino e rimane in attesa, sino a quando una vibrazione lo fa sussultare, accompagnata dalla scritta "numero privato". Ci siamo, è il contatto.
-Te la sei presa comoda X-5. Che fine ha fatto il tuo telefono? Hai dimenticato di caricare la batteria? Comunque ora dovresti aver indossato la barba. I vestiti che hai trovato sono per copertura. Sarai un rappresentante di accessori e abbigliamento femminile. Ora esci.-
L'uomo si guarda allo specchio, con quella barba, sembra ancora più tozzo e goffo. Non è di certo tipo da barba. Il pelo arruffato che gli pende dal viso lo rende quasi un nano da giardino. Un nano di Biancaneve, pensa, mentre si aggiusta ancora meglio lo strappo sul mento. Un uomo, che è in procinto di urinare, lo guarda quasi con disgusto e curiosità. Come può una barba vera essere messa apposto? Penseranno che sono un pagliaccio, pensò. Ma chi se ne frega, se questa missione potrà riscattare la mia vita noiosa, che ben venga. Il telefono squilla ancora, l'uomo sudaticcio si copre la bocca con le mani alla meglio. Cerca di camuffare il suo labiale.
- X-5, dovrai per prima cosa cercare AnnaBelle Dixon, è una tipa piuttosto facoltosa, l'unico problema è che davvero una racchia, e proprio per questo non riesce a trovare un marito.- dice la voce sconosciuta. -E io che ci devo fare?- chiede l'uomo tirando su col naso. -Beh tu dovrai in qualche modo sedurla, oltretutto sappiamo che adora gli uomini pelosi, e quando sarà cotta a puntino dovrai venderle tutto ciò che riesci, e poi ci risentiremo, per l'ulteriore sviluppo della missione.- La voce sconosciuta riattacca. Secondo le indicazioni che la valigia tutto fare gli ha fornito, Annabelle Dixon si trova tutti i lunedì al BluePalmas Bar. Un locale piuttosto ricercato, uno di quelli dalla puzza sotto il naso. Anna è seduta su uno sgabello di velluto, i suoi vestiti sono fuori moda, e la fanno sembrare ancora più grossa. Il suo naso a spada falcia l'aria ad ogni movimento, e i suoi occhi strabici la fanno sembrare più cozza di quanto è in realtà. Nessuno mai si avvicina ad AnnaBelle, per ovvi motivi si intende. L'uomo le si avvicina, e gli si siede accanto. - Beve qualcosa?-gli chiede con cortesia. La Dixon si volta tutta in una volta, sembra compiaciuta da quell'invito inaspettato, ma quando sta per pronunciare il Si, un fetido fiato raggiunge X-5.
Dobson cerca di trattenere il fiato coprendosi il volto con la mano paffuta e sudaticcia, nemmeno la puzzola che ha curato nel suo studio veterinario odora come il putrido alito di Annabella Dixon. Cerca di sfoderare il migliore dei suoi sorrisi, nascondendo il ribrezzo per la dentatura annerita della donna. Annabella lo fissa, o almeno così crede, perché i suoi occhi paiono muoversi come delle palline di un flipper impazzito. "Vabbè, non sono stato fortunato come 007, ma X-5 deve compiere la sua missione". "Bella signora, da quando l'ho vista il mio cuore si è fermato, io non credo ai colpi di fulmine, ma con lei tutto mi appare sotto una luce diversa". La donna si crogiola e inizia ad avvicinarsi a Dobson accarezzandogli la barba, poi gli strizza l'occhio, quello che guarda a sinistra, e gli chiede di seguirla. Una berlina nera è parcheggiata fuori dal locale, un autista impettito li fa accomodare e la donna, quasi presa da una crisi compulsiva, gli si avventa addosso mostrando le gambe pelose." Calma, calma, devo svelarle un segreto". " Mi piacerebbe vedere un bel corpo come il suo avvolto in una guaina rosso fuoco". Dobson inizia a svuotare la valigia e in un attimo riesce a venderle un paio di leggins taglia quaranta che non le sarebbero saliti nemmeno dal collo del piede tozzo, un top di strass azzurro, un libro Harmony, dei trucchi dai colori inguardabili e delle riviste per sole donne. La sua prima missione è terminata e spera ardentemente che il suo contatto lo chiami prima che la donna gli strappi i vestiti e la barba . Il cellulare squilla, ansimante Dobson risponde cercando di abbassare il tono di voce:"Agente X-5, prima missione completata"

FINALE 1
"Immagino che questo sia solo l'inizio" rispose Andy parlando piano "Ora che progetti hai?"
Annabelle, presa da una certa qual frenesia non si era accorta che lui stesse parlando al telefono e si intromise: "Che uomo focoso che sei. Abbiamo tutta la notte"
Andy distolse l'attenzione dal telefono e le rispose allarmato: "No, scusa, piccola, mi è arrivata una telefonata urgente e..."
Fermò lì la frase, distolse il naso dalla presenza potente dell'alito di lei e toccando un tasto abbassò i vetri posteriori. Poi tornò a parlare al telefono: "Adesso?" chiese
"Piccola?" chiese la voce con un tono di ironia divertita "Allora siete già a buon punto. Poco male perché la Fase Due... ma non le leggi le riviste di pettegolezzi? La miliardaria, non milionaria, miliardaria, 'billion pounds', ha dichiarato in un'intervista che il suo sogno è sposarsi a Las Vegas con un Elvis Presley barbuto. Dovreste essere in vista dell'aeroporto. Annabelle ha una trentina di jet privati"
"Ma che caz... no, no, piano, mi stai dicendo che mi vuol portare a Las Vegas...??"
Annabelle sorrise: "Certo. Immagina, tu vestito da Elvis con la barba..."
in quel momento una folata di vento dai finestrini aperti gli fece volar via la barba finta. Lei lo guardò.
"...ma va bene anche senza. Il nostro jet ci aspetta"
"E per avertela fatta conoscere" concluse la voce al telefono "a me spetta una parte della tua immensa fortuna, è ovvio. Diciamo... la metà?"​
La Cadillac limousine andava veloce verso le luci della pista, sempre più vicine e visibili.

FINALE 2
"Agente X-5?" esclama la donna "Come 007, oddio che emozione!" dice cingendo Dobson con le gambe pelose, mentre tenta di baciarlo "Ehm, mi scusi signora" dice lui cercando di divincolarsi "Sono atteso urgentemente alla mia base operativa per un'altra importantissima missione!" "Senti caro, non sai da quanto tempo non vado con un uomo, non può esserci missione più importante di questa!" ribadisce seccata la cozza stringendo ancora di più le gambe e avvicinando la bocca puzzolente al viso del povero Dobson. Non potendo scappare civilmente, il malcapitato sferra un grosso ceffone alla signora, che, per il contraccolpo, sbatte la testa contro il finestrino, perdendo i sensi. Dobson schizza via dalla macchina, prima che l'autista, con il vetro divisorio oscurato, riesca ad accorgersi dell'accaduto. Mentre scappa, il cellulare squilla ancora. "Devi recarti all'aeroporto. Basta perdere tempo. Adesso inizia la tua vera missione!" ordina la voce "Ora?" chiede Dobson stupito "Immediatamente!" ribadisce l'altro. Dobson si guarda intorno, vede sopraggiungere un taxi, riesce a fermarlo e sale al volo "All'aeroporto, presto!" dice perentorio all'autista. In macchina, però, inizia a chiedersi quale sia effettivamente la sua missione e dove debba recarsi. Apre la valigia e inizia a frugare tra i vestiti, ma non trova nulla. Il taxi giunge a destinazione. Dobson paga e attende istruzioni. Si guarda intorno, nota che alcuni agenti di polizia lo stanno guardando. Dobson pensa che con quella barba potrebbe essere scambiato per un terrorista, uno dell'Isis, magari. Pensa che forse, per non destare sospetti, dovrebbe muoversi. Troppo tardi. Gli agenti si stanno avvicinando. "Fermo dove sei!" intimano mettendo mano alle pistole. Dobson nota che il posto è gremito di gente e lui ha in mano una valigia sospetta. Bum! La valigia esplode. "Missione compiuta Agente X-5"