Questa tastiera un giorno o l'altro la trucido

25.01.2015 20:01
1. Sarà capitato anche a voi di avere digitato di fretta un messaggio senza rileggere e vi siete fatti una figuraccia monumentale oppure avete riletto e vi siete benedetti per averlo fatto altrimenti avreste scritto una cosa inenarrabile oppure ancora vi siete fatti una risata per come il correttore ha modificato ciò che avevate scritto. Io, non contenta della tastiera installata di serie sul mio smartphone, ne ho scaricata un'altra, coloratissima e con mille funzioni di cui ne uso solo due o tre, che ha il famoso "suggeritore" il quale farà anche risparmiare tempo, ma certe volte scrive delle cose che mi fanno esclamare appunto "Questa tastiera un giorno o l'altro la trucido!". In realtà basterebbe disinstallarla... Ho pensato di condividere un po' delle sciocchezze che mi sono capitate fissandole sulla carta e sperando che anche altri ne aggiungano in modo da farci quattro risate.Tanto per cominciare non capirò mai per quale oscuro motivo ogni volta che scrivo "sono" mi viene corretto in "soni". Ma che diavolo è soni? Ma la tastiera non dovrebbe "imparare" da ciò che viene digitato? Siccome questo scherzetto lo fa sempre, comincio a pensare di avere scaricato una tastiera profondamente ignorante. Una volta in cui ho riso di gusto è quando stavo scrivendo che "...lancio un sasso nello stagno..." e mi trovo invece "...lancio il sassofonista nello stagno...": poverino, doveva suonare proprio male...Oggi ho scritto:" ...questo non mi convince..." e mi è uscito "...Questore non mi convince.." anche con la Q maiuscola: intelligente questa tastiera... Per non parlare di tutte le volte che scrivo "nodi" e lei me lo corregge in "nidi": ma nidi di che? E poi non conosce i verbi riflessivi: guardarmi diventa guardami,cercarmi diventa cercati, scusarmi diventa scusati, pensarti è diventato addirittura pesati. Pensa se quel messaggio fosse stato destinato a qualcuno in sovrappeso...
 
2. Chi mi conosce un po' sa che il mio smart phone si chiama Eustachio Speedygonzales. Sostituisce Jimmy, che è stato grandioso per oltre quattro anni, caduto, lanciato in ogni possibile maniera, poi semplicemente scivolato da una tasca con un volo di mezzo metro neanche ha dato forfait, schermo a righe e povero Jimmy. Fa niente che poi, regalato ad un collega, sia stato risistemato e funzioni tutt'ora. Potenza di Jimmy.
Eustachio Speedygonzales è più rapido, potente ed ha una tastiera super very special. Intuisce ciò che intendo dire e mi completa le parole.
A modo suo, ovviamente.
"mi dispiace..." diventa istantaneamente "mi disturbi" (ottimo, se volevo chiedere scusa una dichiarazione di guerra è l'ideale)
"è un racconto strano" diventa "è un rutto strano" (e qui faccio sempre delle figure di pollo tremende)
"potremmo tentare di provare" si trasforma in "potremmo tentare i profilattici" (giuro, mi ha scritto questa cosa mentre mandavo un messaggio ad una fanciulla)
"it's a joy" in un messaggio english che ho mandato ad un amico anglofono è "it's a Joyce" (e sembra che io legga Ulisse tutti i giorni)
Eustachio, indipendentemente dai miei errori di battitura e da un mio inizio di dislessia, legge comunque i miei pensieri, li interpreta al contrario e scrive quel cavolo che gli pare.
Ecco perché sarei tentato, quasi tutti i giorni, di trucidare quella tastiera.
 
3. I miei messaggi compaiono sempre senza accenti, virgole e apostrofi, sono pigra, mi annoio non scrivo mai le parole alla perfezione negli sms e desidererei che la mia tastiera leggesse i miei pensieri.
"Senò" è sempre "seno",
"però" diventa "pero" e figuratevi se vengono uniti nella stessa frase:
"Seno andrai sul pero".
Immaginatevi lo stupore di chi legge i miei messaggi, credo si divertano tutti come matti. Un giorno ho mandato un sms alla mia collega che mi chiedeva la via di un ufficio, la tastiera ha deciso che la via fosse "Sederini" invece di "Soderini". Al lavoro stanno ancora ridendo.
"Parola" diventa "parolaccia",
"Naso" è "maso",
"Supermercato" è "supereroi", anche se a volte restare in fila alla cassa richiederebbe alcuni superpoteri.Conservo ancora un messaggio inviato a mia mamma: "Mi mancate Fazzi". Mia mamma preoccupata mi ha telefonato chiedendomi allarmata chi fossero i signori Fazzi. In realtà ero ammalata con un forte raffreddore e le dicevo che mi mancavano i fazzoletti. Credo che la mia tastiera sia posseduta, ecco perché a volte vorrei trucidarla.
 
4. Ho un rapporto d'odio profondo con la tastiera dei cellulari. Già a partire dai lontani inizi, quando per scrivere una frase occorreva pigiare mille volte su un tasto, per poi ogni volta ricominciare, perchè la velocità del dito non segue quella del cervello. Siamo passati al T9, fantastica invenzione in grado di suggerirti le parole durante la digitazione. Miracolo tecnologico, fonte di strafalcioni incredibili e di conseguenti perdite di amicizie. Ma il top è stato quando menti eccelse hanno creato gli smartphone e le loro tastiere con i tastini talmente ravvicinati che per poterli centrare occorreva temperare le dita. Primo cellulare di nuova generazione e schermo da tre pollici: potete immaginare il tempo necessario per completare una parola, non una frase. Di conseguenza l'acquisto si sposta verso un display più ampio, pensando che in questo modo beccare una lettera giusta su due possa ridurre della metà la digitazione di un sms. Anche qui, con un quattro pollici sotto gli occhi, alcuni santi del paradiso si sono sentiti scomodare più volte. Arriva il Natale, lo smart è come il panettone, ogni anno si trovano nuove forme, e quindi mi catapulto ad acquistare il sospirato Samsung S3 (ma qui si può fare la pubblicità?...), meraviglia delle meraviglie con un o schermo da ben 4.7 pollici. Inizio sbizzarrirmi, taglio le unghie e pulisco accuratamente i polpastrelli. Parto a digitare, ma mi accorgo che anche lui, nonostante tutti i soldini che vale, fa un po' quello che gli pare. Ora mi chiedo: sono appena passato ad un 5.5 pollici, tra un po' arriverò a misure di un televisore portatile, ma mi accorgo che questa benedetta tastiera continua a fare i cavoli suoi. Che sia io? Non so, ma nel frattempo state sicuri che prima o poi truciderò pure questa!
 
5. Il T9 l'ho sempre odiato. La QWERTY, o come la vogliono definire, è già migliore. Quello che non migliora è invece lo zuccone che, nascosto dentro il mio cellulare, decide di "dar diventare" al posto di "far diventare". Litiga con i tempi verbali, non riconosce i congiuntivi manco fosse straniero. Una volta ho persino creato ricette nuove non propriamente comuni, "Petti di pollo gatti con ricotta e radicchio". Li per li non ci avevo fatto caso ma un amico perfettino è subito insorto e quando pure lui ha digitato "gatti" al posto di "fatti" ci siamo tutti "gatti" una bella risata. Tante altre volte mi capita di essere così grezzo e rozzo da ruttare, ed ecco che "tutto qui" diventa "rutto qui"...no, mi son sentito rispondere, vai un po' più in la per cortesia. 
Una volta, scrivendo ad una signorina al posto di "bene" uscì un "bebè" con tutti i disagi del caso, è forse questo il sesso virtuale di cui tutti parlano?
E che dire di quando si risponde ad un messaggio o una email in lingua inglese o straniera e l'omino della tastiera (non dobbiamo mica cambiarla noi l'impostazione, vero?) decide di lasciare la lingua in quella che non usi creando cose impossibili. Una volta, non scherzo ed ho le prove, mia sorella mi ha scritto un messaggio che si chiudeva con "...aspettatevi aspetta reveal we to la finestra e quindi faceva pure freddo". Ho pensato fosse ubriaca ma alle 10 di mattina era una cosa alquanto improbabile. 
Ma non sono solo le tastiere a dare problemi. A chi non è capitato di dettare un messaggio (se andate in macchina per lunghi tragitti è quasi necessario) e trovarsi a "dover andare a more" invece di "dover andare, amore".
Morale della favola? Mi sa che torno a carta e penna...
 
6. Intelligenza artificiale, la chiamavano. Da quando esistono Facebook, whatsapp e dunque gli innumerevoli smartphone prodotti negli ultimi anni, le tastiere "touchscreen" hanno accompagnato ogni mio giorno, felice o triste che fosse. Mi ha visto alzarmi la mattina in ritardo, soltanto dopo la sesta ripetizione della sveglia, e scrivere "sto svenendo, aspettami"; inviare messaggi dolcissimi rovinati da "sei davvero stupida" invece di stupenda, altri ancora a colleghi universitari in cui chiedevo di "passarmi le coppe" invece delle copie; persino scrivere delle mail ai professori con in fondo "codardi saluti"; hanno visto digitare "orge" al posto di "orde", "porno" e non "porto", ed il sicilianissimo "suca" invece di scusa. Le mie tastiere hanno visto nascere e finire amicizie ed amori, litigi futili e discussioni interminabili, mi hanno visto scrivere alla mamma che andava tutto bene quando dentro morivo, un addio che nel cuore non avevo, ti amo che non provavo, mi hanno aiutato nello scrivere inglese, spagnolo, persino tedesco e mi hanno insegnato a pesare le parole scritte, ancor più di quelle dette, di pensare bene prima di agire: poichè la vita è come un sms mal scritto, una volta inviato, non lo puoi più cancellare. Forse tutto ciò serve a ricordarci che non siamo macchine e che dovremmo smetterla di inviarci messaggi in chat ed andare a prendere un caffè al bar, ogni tanto; forse è una sadica arma del destino, forse è solo una stupida tecnologia vuota, piena di nostre paure e segreti. Ma, in fondo, è per questo che ancora oggi continuo a scrivere migliaia di caratteri con l'inceppata tastiera del mio cellulare nonostante, a volte, voglia ancora trucidarla.