Pino Porcospino arrabbiato

14.03.2015 11:23

Iniziamo con una piccola favola di Cleo (alias F.R.) vincitrice del concorso "Una favola di mamma" . Pino porcospino arrabbiato racconta la storia di un giovane porcospino, che intraprende un lungo viaggio alla ricerca della maturità. Con delicatezza viene affrontato un tema ad oggi molto attuale : la separazione dei genitori, situazione sempre difficile per qualsiasi cucciolo.

 

 

La fantasia non ha età e i sogni sono per sempre - Walt Disney -


 

 

PINO PORCOSPINO ARRABBIATO

 

 

Pino era un bellissimo porcospino che viveva con la mamma e il fratellino minore nella foresta di Sempre. Tutte le porcospine, quando passava, lo guardavano con ammirazione, era veramente il più bell'animaletto in circolazione, incantevole e intelligente. Pino, studiava botanica nella scuola sulla collina e la sua ambizione era aprire un museo con tutte le specie vegetali esistenti. Aveva, però un problema, sul musetto non compariva mai un sorriso. Da quando il suo papà se n'era andato in un'altra foresta in cerca di fortuna, la tristezza si era impadronita di lui e non gli bastava l'amore della mamma e del fratellino. Mamma porcospina, andava al mercato a comprargli le foglie di lattuga, le sue preferite e il piccolo Gino intagliava con le zampette fiori ricavati dalla corteccia di betulla per abbellire la sua stanza. Pino era arrabbiato con il mondo, a volte la collera, s'impossessava del suo corpicino e lanciava gli aculei in aria, senza pensare alle conseguenze. Un giorno, senza motivo, aveva lanciato le spine contro il muro della tana nella quale c'era la sua mamma e per poco non l'aveva colpita. Era più forte di lui, non riusciva a sorridere e a essere felice. Motivi per esserlo ne aveva: era il più brillante allievo della classe, la tesina sulle piante carnivore era arrivata alla scrivania del più importante ricercatore della foresta: il Dott.De Ederis. Mamma porscopina era sempre presente per lui, aveva tanti amici e Nina, una bellissima porcospina dagli occhi verdi, era pazzamente innamorata di lui. Pino rimproverava alla mamma, di aver lasciato partire il papà, che era andato a vivere in un'altra tana. Non aiutava in casa, anzi, quando perdeva qualche aculeo lo lasciava apposta per terra e quando si lavava i denti schiacciava tutto il dentifricio sul pavimento. Un giorno mentre stava rientrando a casa, Gino gli corse incontro piangendo: "La mamma sta male"! "E' caduta dalla scala mentre stava sistemando i libri, è scivolata ed è atterrata sopra un aculeo!". Pino si sentì sbiancare, era colpa sua, doveva fare qualcosa. Corse a casa e trovò la mamma stesa a terra, che dolorante si stringeva la caviglia. Disse a Gino di correre all'ospedale dal Dott. Aspirinis e di farlo venire a casa il più presto possibile. Nel frattempo Pino raccolse tutti gli aculei da terra, prese il ghiaccio e lo mise sulla gamba della mamma. Non poteva perdere anche lei, anche se non lo dimostrava, le voleva tanto bene,e giurò a se stesso che se fosse guarita, non solo l'avrebbe aiutata in casa,
ma sarebbe stato più gentile con lei. Il Dott.Aspirinis, un vecchio gufo dagli occhialini spessi e impolverati, arrivò quasi subito, per fortuna mamma porcospina aveva solo la caviglia slogata ed un piccolo buco sulla guancia che sarebbe guarito con qualche impacco di camomilla alpina. Pino tirò un sospiro di sollievo, ma si accorse che il vecchio gufo lo guardava in modo bizzarro. Gli prese il musetto tra le ali e avvicinò l'orecchio al petto. "Piccolo mio", disse il dottore, "sei affetto da una malattia chiamata: arrabbiatibus infantilibus".
Pino non sapeva di essere ammalato e si spaventò moltissimo. "Caro ragazzo, non è nulla di grave, tu hai una piccola ferita nel tuo cuoricino che non riesce a rimarginarsi, per guarire dovrai attraversare la foresta dell'Infanzia, la palude della Consapevolezza e giungere al monte della Maturità dove troverai le foglie di equilibrius". "Dovrai fare un impacco e metterle tutti i giorni sul petto, vedrai che pian piano, la tua ferita si chiuderà, resterà prima una cicatrice rossa che poi diventerà sempre più chiara fino quasi a scomparire". "La
tua mamma starà benone e mentre tu intraprenderai il tuo viaggio, penserò io a lei". Pino deciso a intraprendere questo lungo viaggio, partì per la foresta dell'Infanzia, inizialmente con il bastone cercava di colpire tutti i fiori lanciandoli in alto e scagliandoli contro le rocce, poi man mano che camminava, si accorse che la sua rabbia, si stava esaurendo e ora era preoccupato per la mamma ed il fratellino. Pensò al suo
papà che se n'era andato e provò un forte dolore al petto, ma si ricordò anche dei suoi amici, degli occhi di Nina, del Dott. De Ederis, della mamma, e di Gino che gli volevano bene e che credevano in lui. Immerso nei pensieri, non si accorse di essere arrivato alla montagna della Maturità, sotto la pianta di equilibrius vide un altro porcospino e guardando meglio, riconobbe il suo papà. Corse ad abbracciarlo e insieme piansero lacrime di gioia. Papà spiegò a Pino di vivere in un'altra foresta nella quale aveva trovato una nuovo lavoro, lo
accarezzò rincuorandolo e dicendogli che se avesse avuto bisogno di lui lo avrebbe trovato su quella montagna. Pino si rattristò, avrebbe voluto il papà a casa con lui, ma a malincuore accettò la sua decisione e finalmente si mise il cuore in pace .Raccolse le foglie di equilibrius, a forma di cuore, baciò il papà e ritornò a casa saltellando, si sentiva più leggero e più felice. La mamma lo aspettava con il sorriso sulle labbra, si abbracciarono forte e Pino le chiese perdono per tutte le volte che le aveva risposto male. Da quel giorno s'impegnò moltissimo, il mattino accompagnava a scuola il piccolo Gino, aiutava la mamma a raccogliere le verdure nell'orto e il suo progetto di aprire un museo si stava avverando. Il Dott. De Ederis, entusiasta della ricerca aveva chiesto un finanziamenti al sindaco: il commendatore De Talpis e a breve tutta la foresta
avrebbe avuto il museo più bello di tutti i tempi. Sul monte della Maturità aveva compreso che doveva accettare le scelte dei suoi genitori, anche se spesso è difficile capirle. Pino, si sentiva più tranquillo ed era diventato ancora più bello perché ora sul suo musetto c'era stampato un bellissimo sorriso. La ferita del suo cuoricino si era completamente cicatrizzata, solo ogni tanto quando fuori pioveva, sentiva un po' di dolore al petto, allora correva sulla montagna dal papà, il suo abbraccio e i baci della mamma e di Gino, gli riscaldavano il cuore.